In questo articolo parliamo del piano a induzione.
Negli ultimi anni, il piano cottura a induzione ha fatto il proprio ingresso e non se ne è più andato.
Questo elemento riesce a mettere insieme un raffinato gusto estetico e la riduzione dei consumi.
Inoltre, sa fondersi perfettamente sia con stili più moderni che classici.
La sua semplicità e l’assenza dei bordi tipici dei fornelli a gas lo rendono discreto ed elegante.
Perfetto per adattarsi a qualsiasi effetto estetico si voglia ottenere.
Dal punto di vista funzionale – il piano a induzione – permette di ridurre i consumi.
Infatti i tempi di cottura sono ridotti rispetto al classico fornello a gas metano.
Per quanto riguarda la pulizia, la forma piatta e lucida del piano a induzione rende velocissime le operazioni di pulizia.
Non ci sarà bisogno di maneggiare griglie o fornelli per pulire.
Basterà passare un panno umido con un disinfettante ecosostenibile e il gioco è fatto.
Altro aspetto da considerare è la sicurezza.
Da un lato perché non avendo a che fare con fiamme libere non ci sarà il pericolo di scottarsi.
Dall’altro perché la superficie liscia del piano cottura renderà più stabili le pentole e padelle che si trovano sul fuoco.
Piano a induzione: quando inserirlo
Sono sempre più frequenti situazioni in cui si decide di non utilizzare più il gas all’interno delle abitazioni.
La scelta orientata unicamente sull’elettricità permette di tagliare le spese di una risorsa sempre più costosa – il gas – soprattutto a causa delle ultime vicende mondiali.
Inoltre dal punto di vista ambientale aiuta a ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Questi sono già due ottimi motivi che possono spingerci ad inserire il piano a induzione.
Ricordiamoci che il mercato dell’energia elettrica è libero ed è perciò possibile orientarsi su offerte più convenienti oppure ad energia rinnovabile al 100%.
Infatti se, ad esempio, si ha installato un impianto fotovoltaico sarà davvero conveniente eliminare il gas dalle utenze domestiche.
I diversi sistemi di cottura elettrici
Per essere precisi è importante distinguere i vari sistemi che utilizzano l’elettricità per riscaldare.
Esistono:
- piano radiante
- piano alogeno
- piano a induzione.
Il piano radiante è composto da una superficie di vetroceramica sotto la quale è inserita una resistenza elettrica.
Quest’ultima – generando calore – scalda prima il piano che per trasmissione di calore scalda poi la pentola o padella.
Stesso tipo di funzionamento anche per il piano alogeno. Con la differenza che invece di avere una resistenza elettrica, è presente una lampada ad infrarossi molto potente.
Questi due sistemi di cottura, sebbene utilizzino la corrente elettrica, non sono così convenienti energeticamente rispetto al piano ad induzione.
Infatti, il loro rendimento termico che si attesta tra il 45% e il 60% è molto lontano da quello dell’induzione che è intorno al 90%.
E’ importante sottolineare che il rendimento di un tradizionale fornello a gas si attesta tra il 40% e il 55%.
Si precisa che per rendimento termico si intende la percentuale di calore sprigionato che viene effettivamente utilizzato per scaldare e non viene invece disperso.
Come si può immaginare una fiamma di un fornello a gas ha molta più dispersione termica di un piano a induzione.
Facciamo un esempio pratico. Per avere dentro una pentola un calore pari a 1.100 W, un fornello a gas consumerà 2000W, un piano radiante elettrico 2.200 W, mentre un piano a induzione 1.200 W.
Si capisce bene quindi come quasi tutto il calore generato dall’induzione “finisca” all’interno della pentola e solo una piccola parte venga persa nell’ambiente.
Quali pentole usare per il piano a induzione
Se è vero che da un lato si risparmia energeticamente, dall’altro bisogna considerare la spesa per pentole ad hoc.
Infatti, per l’induzione non si possono utilizzare le classiche pentole del fornello a gas.
Il fondo delle pentole ad induzione deve essere piatto e dotato di uno strato inferiore ferroso necessario per attivare il campo magnetico.
Per verificare se le pentole che abbiamo a casa sono adatte all’induzione potete usare uno stratagemma molto semplice.
Procuratevi una calamita e verificate se si attacca alla pentola che state testando. Se si attacca allora può essere utilizzata sul piano ad induzione.
Da scartare tutto il pentolame fatto di alluminio, rame o terracotta.
In commercio esistono anche dei dischi che “adattano” le padelle non idonee al piano ad induzione, ma molti esperti hanno constatato che allungano i tempi di cottura.
Sicurezza
Come abbiamo visto nell’introduzione, un altro aspetto importante è la sicurezza.
Con il piano a induzione sono azzerati i rischi di fughe di gas e fiamme libere.
Anche il rischio di scottarsi è più basso del classico fornello a gas.
Questo perché il piano in vetroceramica si riscalda solo nella zona della pentola, lasciando freddo il resto della superficie.
Cottura
Poiché la diffusione del calore è molto uniforme, i tempi di cottura sono più veloci.
Inoltre tantissimi modelli hanno la funzione booster che permette all’acqua di bollire molto velocemente.
E’ anche possibile in alcuni piani impostare una specifica temperatura e tempistica di cottura.
Una funzionalità interessante è quella che permette di unire più zone cottura creandone una unica più grande in caso di pentole di grande diametro.
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