Parliamo del PET, un materiale green e riciclabile al 100%, innovativo che ha rivoluzionato il design in cucina e che persegue i principi di ecosostenibilità. A qualcuno, potrebbe suonare singolare vedere il suo utilizzo anche nella realizzazione di mobili.
In effetti, si è soliti trovare il PET in campo medico e alimentare, nello specifico per la produzione di bottiglie e contenitori.
Negli ultimi anni, invece, complice la voglia di trovare materiali eco compatibili anche per tutto ciò che riguarda la casa, è diventato un ottima alternativa ai più comuni prodotti in commercio ed è, ormai, apprezzato sia per le sue qualità estetiche che per le alte prestazioni tecniche.
Che cos’è?
PET è l’acronimo di polietilene tereftalato ed è un rivestimento polimerico, quindi sintetico, adatto ad essere impiegato anche come rivestimento di mobili e arredi.
Rispetta l’ambiente, è ecologico e riciclabile.
Il suo smaltimento, infatti, non provoca emissioni nocive nell’aria, se non minime percentuali di acqua, ossigeno e anidride carbonica. Inoltre, durante le fasi di recupero della materia prima, non vengono variate le sue proprietà fondamentali ed è quindi possibile riciclarla più e più volte.
Tutte qualità che lo rendono molto competitivo! Ma vediamo nello specifico quali possono essere i vantaggi di averlo in cucina.
Perché scegliere una cucina in PET?
Da qualche tempo a questa parte si è certamente più attenti ai temi che riguardano la tutela ambientale, tanto da preferire molto spesso rivestimenti ecologici, anche per arredi e oggettistica.
E’ una tendenza che cela una vera innovazione sia dal punto di vista produttivo, per l’uso di nuove tecnologie che garantiscono eccellenti prestazioni, e sia culturale, per la sensibilizzazione che ha portato il suo impiego anche nello spazio dedicato alla preparazione dei cibi.
Le cucine componibili in PET sono adatte a chi è alla ricerca di una soluzione originale, pratica e raffinata, a prezzi contenuti.
Cominciamo con il dire che è un prodotto più costoso del classico laminato ma comunque molto competitivo, con un ottimo rapporto qualità/prezzo, se si pensa alle incredibili caratteristiche.
Una fra tutte? La sua assoluta igienicità. Il PET, infatti, trova impiego in campo medico, alimentare e farmacologico, oltre che nel settore dell’arredamento.
Per questo, è particolarmente indicato per essere posto a contatto con gli alimenti e si presta ad essere lavato spesso e con continuità.
E’ un materiale resistente, anche al calore, impermeabile all’acqua e decisamente pratico. Viene utilizzato solitamente come finitura per ante e basi e tollera bene i graffi, le macchie e la luce solare.
Grazie all’utilizzo di nanotecnologie è possibile ottenere una superficie molto performante di diversi spessori, perfetta per essere sottoposta a continue sollecitazioni.
E’ un fattore da considerare nel caso si stesse cercando una cucina da utilizzare molto, con una manutenzione piuttosto bassa.
Un altro aspetto peculiare è la sua versatilità estetica che lo rende il materiale ideale per dar vita ad un effetto delicato ed elegante.
E’ possibile scegliere tra una finitura lucida oppure opaca, particolarmente adatta a chi vuole sentire una sensazione morbida e setosa al tatto, davvero molto piacevole.
Le tonalità disponibili variano da azienda ad azienda e spaziano da colori monocromatici a un design materico, come il legno o marmo.
I motivi per scegliere una cucina in PET, quindi, sono davvero moltissimi!
Come pulire le ante in PET?
Avere una finitura in PET in cucina è sicuramente sinonimo di grande praticità, anche dal punto di vista della pulizia.
Questo si traduce in una facile manutenzione nel tempo e una facilità di uso nelle faccende quotidiane.
E’ consigliabile utilizzare prodotti di uso comune, facendo attenzione ad eliminare eventuali liquidi potenzialmente corrosivi.
In generale si può utilizzare un panno morbido e un detergente neutro che andrà risciacquato con cura.
Evitare l’uso di prodotti aggressivi, spugnette abrasive e detergenti contenenti cloro e candeggina.
Benché abbia una buona resistenza al calore, è sempre bene non mettere a stretto contatto, per un tempo prolungato, le superfici in PET a fonti di calore ad alte temperature.