Sebbene i rivestimenti in marmo si collochino meglio in un’idea di cucina classica, le tendenze attuali non escludono commistioni stilistiche in cui lo stile contemporaneo viene arricchito e valorizzato dall’innesto delle pregiate e materiche superfici marmoree.
È come se l’idea della condivisione degli spazi e dell’arredamento “fluido” abbia contagiato anche le definizioni stilistiche.
In cucina come in altri ambienti della casa, i confini tra uno stile e l’altro sono sempre più sottili, più sfumati.
Il nuovo concept d’arredo abbandona le classificazioni in favore della creazione di elementi a contrasto che, fondendosi l’uno con l’altro, riempiono lo spazio con maggiore libertà espressiva.
Dunque, non è affatto raro osservare interessanti connubi tra antico e moderno nei progetti delle cucine contemporanee.
D’altronde, i pezzi di design non passano mai di moda.
E neanche i materiali evergreen come il legno e il marmo, che, non solo non subiscono il trascorrere del tempo né l’influenza dei gusti passeggeri, ma sembrano incrementare sempre di più il loro carattere universale, versatile e atemporale.
Non vanno però trascurati gli aspetti legati alla praticità e alla fruizione.
Ricordiamo che la cucina non è solo il cuore della casa e il punto di ritrovo della famiglia, ma anche un luogo in cui si ha a che fare con le alte temperature, con gli oggetti taglienti, con gli apparecchi elettrici: un ambiente di lavoro a tutti gli effetti!
Nel pensare la cucina dei propri sogni, dunque, è importante badare al senso estetico e scegliere materiali preziosi, eleganti e raffinati come il marmo.
E’ ugualmente se non più importante valutare la funzionalità dello spazio, la sicurezza e il rispetto dei principi ergonomici.
Per quanto riguarda il marmo, utilizzato in cucina soprattutto come rivestimento per top e piani di lavoro, come base per il tavolo da pranzo, l’isola o la penisola (quando presenti) o come pavimentazione, la scelta dovrebbe tenere conto sia dei suoi lati positivi che di quelli negativi, sempre in funzione della destinazione d’uso.
Se è vero, infatti, che il marmo ha tanti pro, è altrettanto vero che in un contesto come quello della cucina, esposto quotidianamente a sollecitazioni e aggressioni di ogni tipo, potrebbe riservare anche qualche contro.
Prima di propendere per la scelta del marmo come rivestimento cucina è bene dunque valutare attentamente sia i punti di forza che le eventuali criticità.
Rivestimenti marmo: pro e contro in cucina
Pensando al marmo e alle sue tante sfumature cromatiche, siamo portati ad apprezzare come prima cosa la sua incredibile resa estetica.
Come accennato ad inizio articolo, un top in marmo non sta bene solo in un contesto classico, ma convive perfettamente anche con le composizioni:
- semplici,
- lineari
- geometriche delle cucine di gusto contemporaneo.
In quest’ultime, se possibile, il rivestimento marmoreo spicca ancora di più e si pone come il protagonista della cucina, come l’elemento di rottura che attira gli sguardi e aggiunge carattere e originalità alla composizione.
Provate ad immaginare l’effetto che fa un piano lavoro in marmo bianco di Carrara inserito in una cucina moderna contraddistinta dal:
- design minimal,
- dalle linee pulite ed essenziali,
- dall’assenza di qualsiasi orpello decorativo e dalla veste cromatica total black.
Non male vero?
Tra i vantaggi del rivestimento in marmo non c’è solo la bellezza, la versatilità e la longevità stilistica.
Seppur delicato come tutti i materiali pregiati, il marmo in cucina garantisce anche una buona affidabilità, soprattutto in termini di:
- robustezza: il marmo è pur sempre una roccia; dunque è robusto, compatto e resistente a urti e graffi.
- resistenza alle temperature alte: grazie a questa caratteristica, il marmo può essere impiegato senza problemi per rivestire il top cucina.
- facilità di pulizia e igienicità: il marmo si pulisce con facilità con acqua e sapone ed ha proprietà antibatteriche.
- varietà di scelta: per dare un tocco di stile ed eleganza alla cucina, sia classica che moderna, il marmo è tra le soluzioni più adatte, in quanto disponibile in natura in un’ampia gamma di venature e punti cromatici.
Tra i principali svantaggi troviamo invece il prezzo, mediamente più alto rispetto ad altri materiali di uso comune per top e ante cucina, come i laminati, le piastrelle in ceramica e l’acciaio.
Di contro, il maggiore investimento iniziale viene ampiamente ripagato dalla lunga vita del marmo.
In sostanza, il rivestimento in marmo costa un po’ di più ma dà maggiori garanzie di durata rispetto ad altri materiali più economici.
Un’altra area di attenzione per chi sceglie il top in marmo è la porosità della superficie, che teme le infiltrazioni d’acqua, soprattutto calcarea.
Anche i detergenti troppo aggressivi potrebbero danneggiare la lucentezza del marmo: è bene utilizzare solo prodotti delicati o specifici per il marmo.
Il problema delle infiltrazioni d’acqua può essere invece minimizzato ricorrendo ad un trattamento idrorepellente, che servirà a proteggere la superficie, prevenire macchie e conservare lo splendore iniziale.